La parata di settembre: un messaggio al mondo
Il 3 settembre 2025 Pechino ha mostrato al mondo una delle parate militari più imponenti della sua storia recente. L’occasione era l’80° anniversario della vittoria sul Giappone nella Seconda guerra mondiale. Missili ipersonici, carri armati di nuova generazione, droni autonomi e velivoli stealth hanno sfilato di fronte a Xi Jinping, affiancato da ospiti d’eccezione: Vladimir Putin e Kim Jong-un. La presenza dei due leader non è stata casuale, ma un segnale politico preciso. La Cina ha voluto mostrarsi come cuore di un blocco alternativo all’Occidente, capace di unire potenza militare e legittimazione internazionale.
La spesa militare in crescita
Dietro la parata c’è una traiettoria consolidata. Nel 2025 la Cina ha annunciato un budget per la Difesa di circa 245 miliardi di dollari, ufficialmente pari a poco più dell’1,5% del PIL. Ma analisi indipendenti stimano che la spesa effettiva sia molto più alta, forse vicina ai 350-400 miliardi. Una cifra che colloca Pechino al secondo posto mondiale, alle spalle degli Stati Uniti, e che riflette un obiettivo chiaro: trasformare l’Esercito Popolare di Liberazione in una forza di livello mondiale entro il 2049, con traguardi intermedi già fissati per il 2027 e il 2035.